Il grano accompagna l’umanità da oltre diecimila anni. È stato la base delle prime civiltà agricole, ha alimentato imperi e guerre, e ancora oggi rappresenta il 20% delle calorie consumate nel mondo.
Ma la sfida del futuro non è solo produrre più grano: è coltivarlo meglio, in un pianeta che cambia rapidamente, tra crisi climatiche, pressioni demografiche e nuove frontiere tecnologiche.
Il futuro del grano si giocherà su un equilibrio delicato tra scienza, sostenibilità e governance.
Un orizzonte incerto: domanda in crescita, risorse in calo
Secondo le proiezioni FAO–OECD (2024), la domanda mondiale di grano crescerà del 12–15% entro il 2035, trainata soprattutto da Asia e Africa, dove la popolazione aumenta e i consumi si diversificano (pane, pasta, noodles, prodotti da forno).
Tuttavia, le superfici coltivabili disponibili diminuiscono e il clima rende sempre più instabile la produzione.
Lo IPCC (2021) prevede che ogni grado in più di temperatura globale possa ridurre le rese del grano di 4–6%, specialmente nelle aree aride e mediterranee.
Questo significa che, per garantire cibo a una popolazione che supererà i 9 miliardi di persone entro il 2050, sarà necessario aumentare la produttività senza aumentare la pressione sulle risorse naturali.
La rivoluzione digitale nei campi
L’agricoltura del futuro sarà sempre più digitale e connessa.
Droni, sensori, satelliti e intelligenza artificiale stanno trasformando il modo in cui il grano viene seminato, irrigato e raccolto.
L’agricoltura di precisione consente di fornire acqua, fertilizzanti e fitofarmaci solo dove servono, riducendo sprechi e costi.
Ma il passo successivo è l’agricoltura predittiva: sistemi che, grazie all’IA, elaborano in tempo reale dati climatici, immagini satellitari e parametri del suolo per prevedere rese, malattie e fabbisogni nutrizionali delle colture.
Il Joint Research Centre (JRC, 2025) stima che l’adozione diffusa di tecniche di agricoltura intelligente possa ridurre del 25–30% le emissioni di gas serra nel settore cerealicolo, migliorando al contempo l’efficienza idrica del 20%.
Genetica e biotecnologie: grani del domani
Dopo il sequenziamento completo del genoma del frumento (IWGSC, 2018), la genetica del grano è entrata in una nuova era.
Le tecniche di gene editing, come CRISPR/Cas, permettono oggi di introdurre o disattivare geni specifici senza modifiche transgeniche, creando varietà più resistenti alla siccità, alle ruggini e con migliori profili nutrizionali.
La ricerca è già al lavoro su:
- grani a basso contenuto di glutine immunoreattivo,
- varietà “climate-smart” con cicli più brevi e minore fabbisogno idrico,
- piante con radici più profonde, capaci di trattenere carbonio e migliorare la struttura del suolo.
Secondo l’ICARDA (2024), l’uso combinato di pangenomi e genomic selection consentirà di accelerare di oltre il 40% i programmi di miglioramento varietale.
Economia circolare e carbon farming
Il grano del futuro sarà anche una risorsa energetica e ambientale.
I sottoprodotti della filiera (crusca, paglia, pagliericcio) potranno diventare:
- biomateriali per edilizia e packaging biodegradabile,
- biogas e bioetanolo,
- ammendanti organici per la rigenerazione del suolo.
Parallelamente, cresce il concetto di carbon farming, cioè la remunerazione degli agricoltori che catturano carbonio nei suoli o riducono le emissioni della propria azienda.
In Europa, la Commissione sta valutando standard comuni per certificare questi crediti agricoli, con l’obiettivo di inserirli nei mercati volontari del carbonio entro il 2030.
Governance e cooperazione: la chiave della sicurezza alimentare
Il futuro del grano non dipenderà solo dalla tecnologia, ma anche dalla politica.
Sistemi agricoli più digitali e interconnessi richiedono regole trasparenti, accesso equo ai dati e tutela dei piccoli produttori.
Le nuove alleanze globali, come la Coalizione per la Sicurezza Alimentare FAO–WFP–IFAD e la Partnership on Sustainable Wheat Systems (2024), puntano a favorire la condivisione di conoscenze e innovazioni tra Nord e Sud del mondo.
Solo con una governance inclusiva e partecipata sarà possibile evitare che le tecnologie amplifichino le disuguaglianze anziché ridurle.
Il grano come indicatore di sostenibilità
Nel mondo del futuro, il grano sarà anche un barometro della salute del pianeta.
Monitorare le sue rese, l’impronta ecologica e la qualità dei suoli significherà leggere lo stato complessivo dei nostri ecosistemi agricoli.
L’obiettivo di EcoWheataly è proprio questo: unire scienza dei dati, sostenibilità e divulgazione per accompagnare la transizione verso un’agricoltura più resiliente.
Il grano è la nostra eredità e il nostro laboratorio.
Come scrive la FAO, “Ogni spiga è un atto di equilibrio tra natura e società”.
Il suo futuro, come quello del pianeta, dipende dalle scelte che facciamo oggi.
Fonti:
- FAO & OECD (2024). Agricultural Outlook 2024–2033.
- IPCC (2021). Climate Change and Land: Summary for Policymakers.
- JRC – Joint Research Centre (2025). Smart Agriculture and Climate Mitigation Scenarios.
- ICARDA (2024). Harnessing Wheat Genomic Diversity for Climate Adaptation.
- European Commission (2024). Carbon Farming Initiative and Sustainable Food Systems Framework.
- IWGSC (2018). Reference Genome of Bread Wheat.
- FAO (2025). Global Food Security and Innovation Partnerships Report.

