Biofertilizzanti e microbioma del suolo: la nuova frontiera della fertilità

Il suolo è vivo: in un solo cucchiaino di terra fertile possono esserci oltre un miliardo di microrganismi, tra batteri, funghi e archei, che regolano processi invisibili ma vitali: decomposizione della sostanza organica, rilascio di nutrienti, fissazione dell’azoto.
Questo ecosistema microbico, chiamato microbioma del suolo, è oggi al centro della nuova agricoltura sostenibile.
Per chi coltiva grano, capire e gestire questa “vita sotterranea” è diventato tanto importante quanto scegliere la giusta varietà o fertilizzante.

Dal concime chimico al biofertilizzante

Per decenni la fertilità dei campi è stata affidata ai fertilizzanti chimici.
Ma l’uso eccessivo di azoto e fosforo ha degradato molti suoli, riducendo la biodiversità microbica e aumentando le emissioni di protossido d’azoto (N₂O).
I biofertilizzanti rappresentano oggi un’alternativa biologica e rigenerativa: sono miscele di microrganismi benefici — batteri, funghi o alghe — che migliorano la disponibilità di nutrienti e stimolano la crescita delle piante.

Tra i più studiati e utilizzati:

  • Rhizobium e Azospirillum: fissano l’azoto atmosferico;
  • Bacillus e Pseudomonas: mobilizzano fosforo e potassio;
  • Trichoderma e Micorrize arbuscolari (AMF): aumentano la resistenza alle malattie e lo sviluppo radicale.

Secondo la FAO (2024), l’uso di biofertilizzanti può ridurre del 30–40% l’apporto di fertilizzanti sintetici, mantenendo rese stabili nei cereali.

Il microbioma come alleato del grano

Ogni varietà di grano ha un suo “profilo microbico”, un insieme di specie che colonizzano radici e rizosfera.
Queste comunità microbiche agiscono come un’estensione fisiologica della pianta: aiutano a assorbire nutrienti, proteggersi da patogeni e regolare gli ormoni della crescita.
In suoli degradati o aridi, la perdita di biodiversità microbica riduce la capacità del grano di reagire allo stress.

Ricerche condotte da CREA e Università di Bologna (2025) hanno dimostrato che inoculi di Trichoderma harzianum e AMF hanno aumentato del 15% la resa del grano duro in terreni poveri di fosforo, riducendo del 20% le infezioni fungine.

Innovazione e biotecnologia: i nuovi biofertilizzanti intelligenti

La nuova generazione di biofertilizzanti è frutto dell’incontro tra microbiologia e genomica.
Grazie al sequenziamento del DNA, i ricercatori possono identificare i consorzi microbici più efficaci per ogni tipo di suolo e coltura.
Sono in sviluppo i cosiddetti biofertilizzanti “intelligenti”, prodotti in laboratorio con:

  • microrganismi selezionati e stabilizzati in biofilm o nano-capsule;
  • rilascio controllato e adattivo in base alla temperatura e all’umidità;
  • formulazioni specifiche per colture cerealicole e terreni mediterranei.

Secondo Nature Microbiology (2025), queste tecnologie potrebbero portare a una riduzione complessiva del 45% dell’impronta di carbonio del settore fertilizzanti entro il 2040.

Politiche e incentivi europei

La Politica Agricola Comune (PAC) e il Green Deal europeo riconoscono i biofertilizzanti come strumenti chiave per l’obiettivo “Farm to Fork 2030”: dimezzare le perdite di nutrienti e ridurre del 20% l’uso di fertilizzanti sintetici.
In Italia, il PSN 2023–2027 include contributi per pratiche che aumentano la fertilità biologica del suolo, come:

  • rotazioni con leguminose;
  • uso di ammendanti organici e compost;
  • inoculi microbici certificati.

Il nuovo Regolamento UE 2019/1009 ha inoltre introdotto una definizione ufficiale di biostimolante e biofertilizzante, aprendo il mercato europeo a prodotti innovativi e tracciabili.

Suolo, clima e futuro

La salute del suolo è un investimento a lungo termine.
I biofertilizzanti non sono una soluzione rapida, ma un processo di rigenerazione ecologica: restituiscono equilibrio biologico, migliorano la struttura del terreno e riducono la dipendenza da input esterni.
In un contesto di cambiamento climatico, coltivare grano con l’aiuto del microbioma non significa solo produrre meglio, ma anche ricostruire la vita sotto i nostri piedi.

Fonti scientifiche e istituzionali

  • FAO (2024). Soil Microbiome and Biofertilizers for Sustainable Agriculture.
  • CREA (2025). Biofertilizzanti e microbiologia del suolo nei cereali italiani.
  • Nature Microbiology (2025). Engineering the Rhizosphere: Microbial Consortia and Smart Biofertilizers.
  • Frontiers in Plant Science (2024). Microbial Inoculants for Wheat and Barley Systems.
  • European Commission (2024). Farm to Fork Progress Report.