Nel progetto EcoWheataly, i dati non sono un semplice supporto scientifico, ma la base strutturale che permette di analizzare il passato, interpretare il presente e simulare il futuro della produzione di grano in Italia.
Al centro di questo lavoro c’è la banca dati RICA — la Rete di Informazione Contabile Agricola — uno strumento fondamentale sia per la ricerca sia per la valutazione delle politiche agricole.
Proprio a partire da questi dati si sta aprendo una fase di grande trasformazione: il passaggio dalla RICA alla nuova RISA, la Rete di Informazione per la Sostenibilità in Agricoltura.
Un passaggio che rappresenta molto più di un aggiornamento tecnico: è un cambio di paradigma richiesto dal Green Deal europeo, dalla strategia Farm to Fork e dalla crescente necessità di misurare la sostenibilità non solo economica, ma anche ambientale e sociale dell’agricoltura italiana.
Che cos’è la RICA e perché è stata così importante
La RICA, realizzata in Italia dal CREA su un campione stratificato di circa 11.000 aziende, è l’indagine che ogni anno raccoglie:
- dati economici (redditività, costi, bilanci),
- informazioni strutturali,
- elementi legati agli aspetti ambientali e sociali dell’azienda agricola.
Per EcoWheataly sono state selezionate tutte le aziende con superfici coltivate a frumento tenero e frumento duro dal 2008 al 2021.
Sono state analizzate tabelle dettagliate riguardanti aiuti, bilanci, certificazioni, colture, fertilizzanti, fitofarmaci e uso dell’acqua.
Questo enorme patrimonio informativo è la base che alimenta i modelli decisionali e le simulazioni dell’intero progetto.
Perché serve un cambiamento: la transizione verso la RISA
Le nuove politiche europee — Green Deal, Farm to Fork, Strategia sulla Biodiversità — hanno richiesto un salto qualitativo nella raccolta dei dati.
Non basta più monitorare i risultati economici: occorre misurare in modo sistematico le tre dimensioni della sostenibilità:
- economica,
- ambientale,
- sociale.
Per questo la Commissione Europea ha avviato la transizione dalla FADN (Farm Accountancy Data Network) alla FSDN (Farm Sustainability Data Network).
In Italia, questo significa passare da RICA a RISA.
L’obiettivo?
Costruire una rete informativa che non serva solo la contabilità, ma che sia pienamente funzionale alla valutazione degli impatti delle politiche agricole nei loro diversi aspetti.
Il processo di transizione: dal 2020 al 2026
La strategia Farm to Fork è stata la prima a introdurre la visione di una “rete di sostenibilità”.
Dal 2020 in avanti, dopo discussioni tra tutti gli Stati Membri, sono stati approvati i regolamenti FSDN e pianificati due anni di setting-up, necessari per:
- adeguare capacità e competenze,
- aggiornare i sistemi di raccolta,
- rafforzare controlli e validazioni.
Nel 2026 verranno raccolti i dati relativi al 2025 e diffusi i primi risultati del nuovo schema RISA/FSDN.
Cosa cambia davvero nella nuova RISA
Il quadro normativo introduce cambiamenti rilevanti:
1. Una lista molto più ampia di argomenti (topics)
L’Allegato 1 del Regolamento UE 2023/2674 elenca nuovi temi che abbracciano tutte le dimensioni della sostenibilità.
2. Il principio “raccogli una volta, usa molte volte”
Le Agenzie di Collegamento avranno accesso gratuito a un vasto insieme di fonti già disponibili (IACS, registro bio, dati europei e nazionali), favorendo una vera interoperabilità dei dati.
3. Ventisei nuove tabelle
- 16 ambientali,
- 6 sociali,
- 4 economiche.
Diversi nuovi indicatori sono già raccolti in Italia; altri potranno essere integrati grazie alla maggiore interoperabilità.
4. Variabili opzionali e possibilità di rinvio
Per alcune categorie, come antibiotici e prodotti fitosanitari, è prevista la possibilità di posticipare la raccolta.
5. Più risorse per la rilevazione
Il nuovo schema prevede un contributo economico maggiore per azienda rilevata e opportunità per svolgere analisi territoriali e settoriali più dettagliate.
Le sfide: più variabili, più contatti con le aziende
Uno dei problemi principali della nuova rilevazione è il numero elevato di nuove variabili, in particolare quelle ambientali, che spesso richiedono un contatto diretto in azienda.
Questo aumenta il cosiddetto disturbo statistico: più tempo richiesto agli agricoltori, maggiore complessità nella raccolta.
Per affrontare questa sfida, gli Stati Membri stanno definendo piani di incentivi alla partecipazione.
Gli incentivi previsti per gli agricoltori
Nel periodo di setting-up si sosterrà il passaggio alla RISA con diverse iniziative, tra cui:
- scelta di un incentivo preferito da parte degli agricoltori del campione 2025 (CREA propone un abbonamento gratuito a una rivista specializzata),
- pubblicazione di 5–6 inserti divulgativi dedicati alla RISA,
- possibile creazione di una app per smartphone che permetta agli agricoltori di consultare i propri dati e gli indicatori di sostenibilità,
- miglioramento della reportistica aziendale,
- eventi informativi e formativi sul territorio,
- comunicazione mirata tramite i canali social del CREA, la Rete Rurale Nazionale e il portale “CREA Futuro”.
Conclusione: una nuova infrastruttura per la sostenibilità agricola
Il passaggio da RICA a RISA è molto più di un aggiornamento tecnico: è un cambiamento culturale, una nuova visione dell’agricoltura come sistema integrato in cui economia, ambiente e società devono essere misurati insieme.
Grazie a questa trasformazione, progetti come EcoWheataly potranno basarsi su dati più ricchi, più coerenti, più sostenibili — e soprattutto più utili per costruire politiche intelligenti e realmente efficaci.
Fonti:
- Cardillo, C. (2025). I dati RICA utilizzati nel progetto EcoWheataly. Presentazione al Meeting EcoWheataly, Roma. CREA – Politiche e Bioeconomia.

